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Omesso versasmento ritenute contributive

egolarizzare non salva dalla denuncia penale. Chi omette di versare ritenute contributive per oltre 10 mila euro, infatti, viene sempre dall'Inps denunciato all'autorità giudiziaria, anche se nei tre mesi assegnati proceda a regolarizzare mediante il pagamento del dovuto. Lo spiega lo stesso istituto di previdenza nel messaggio n. 3961/2018. Da ieri (10 ottobre) in particolare, l'Inps sta segnalando all'autorità giudiziaria le notifiche già effettuate alle aziende per le violazioni passate, mediante l'aggiornamento della procedura «G.il.d.a.». La novità riguarda le violazioni al versamento di ritenute contributive commesse dai datori di lavoro, per le quali vige un regime a due vie (lo stesso regime vale anche per le ritenute fiscali): sanzione penale in caso di omessi versamenti superiore a 10 mila euro annui, con pena di reclusione fino a tre anni e la multa fino a 1.032 euro; sanzione pecuniaria da 10 mila e 50 mila euro in caso di omessi versamenti fino a 10 mila euro annui. In entrambi i casi, al datore di lavoro è dato un termine di tre mesi, decorrente dalla notifica dell'accertamento della violazione, per «regolarizzare» la propria situazione. Se il pagamento è effettuato nel termine, la regolarizzazione costituisce causa di non assoggettabilità né alla sanzione amministrativa né a quella penale.